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Le abbuffate natalizie

Le giornate si sono accorciate e le temperature diventano sempre più fredde, l’atmosfera delle vie cittadine e il pensiero delle strenne ci ricordano che il Natale è vicino.

 

Già iniziamo ad immaginarci mentre assaporiamo le luculliane pietanze per cui ogni anno la nostra famiglia si riunisce, per molte ore e magari in diverse occasioni, attorno a un tavolo. Ma cosa è meglio mettere su questo tavolo?

 

La prima cosa da tenere a mente è che oltre a “cosa”, anche “quanto” mangiamo fa la differenza.

Le grandi abbuffate sono sempre sconsigliate perché ci portano a introdurre molte più calorie di quelle di cui il nostro organismo ha davvero bisogno e ci scoraggiano dal fare attività fisica perché ci sentiamo appesantiti.

Per una dieta bilanciata, cui non dovremmo rinunciare nemmeno durante le festività, il consumo di verdura e frutta è imprescindibile. Infatti, oltre ad essere preziose fonti di oligoelementi, contengono molte fibre che ci fanno sentire sazi, a dispetto dello scarso introito calorico.

 

Preferiamo verdura e frutta di stagione, inserendole nella preparazione delle diverse portate.

Possiamo alternare, ad esempio, il consumo di diverse tipologie di crucifere come broccoli, cavolfiore, cavoli e rape, di cui sono note le proprietà antiossidanti e preventive di diverse patologie, prediligendo cotture meno deleterie per il loro contenuto in benefici fitonutrienti, come il vapore; biete da coste, cicoria e spinaci diventano ottimi contorni, magari insaporiti con aglio e peperoncino; la zucca è un ortaggio molto versatile in cucina, poco calorica e ricca di vitamina A, utile, tra l’altro, per l’efficienza del nostro sistema immunitario; carote, finocchi, radicchio e sedano possono essere consumati in pinzimonio con dell’olio extravergine di oliva all’inizio dei pasti per saziarci e renderci più fermi nella nostra decisione di dire no, grazie, ma al bis rinuncio! Gli agrumi e i kiwi sono ottime fonti di vitamina C, potassio e calcio; con pere e mele possiamo arricchire i contorni (tagliandole a tocchetti nelle insalate) oppure usarle per accompagnare alimenti salati. Kaki e castagne, per coloro che apprezzano questi frutti tipicamente autunnali, forniscono più zuccheri facilmente assimilabili, che quindi provocano un rapido innalzamento della glicemia, e calorie, rispetto, ad esempio, a un’analoga porzione di arance o kiwi. I kaki sono comunque un’ottima fonte di vitamina A mentre le castagne apportano vitamine del gruppo B, potassio, calcio e fosforo. Semplicemente evitiamo di abusarne, soprattutto se la nostra dieta è già ipercalorica, come avviene durante le feste.

 

Manteniamoci idratati, bevendo mediamente 1,5-2 L di acqua al giorno, eventualmente aiutandoci con tisane o tè non zuccherati.

Limitiamo l’assunzione di alcolici, ricordando che la raccomandazione generale è di assumerne il meno possibile: eventualmente, nel caso del vino, non più di due calici per gli uomini e uno solo per le donne. Condimenti e intingoli apportano ulteriori calorie, grassi saturi “cattivi”, perché se abusati aumentano il rischio di malattie cronico-degenerativo, e sodio.

 

I tipici dolci natalizi contengono importanti quantità di grassi saturi oltre che di zuccheri semplici, così come la frutta disidrata.


La frutta a guscio è una buona fonte di proteine, oltre che di grassi polinsaturi “buoni”, perché utili nel prevenire le patologie cardiovascolari: perfetta a colazione o per degli spuntini evitiamo di abbuffarcene al termine di pranzi natalizi e cenoni. Eventuali avanzi riproponiamoli nei giorni successivi senza rielaborarli troppo o, se possibile, riponiamoli in congelatore.

 

Per finire, soprattutto se in queste settimane il nostro sport preferito è accomodarci sul divano per guardare i grandi classici cinematografici ispirati al Natale, cerchiamo di sgranchirci le gambe con qualche passeggiata, magari nelle ore centrali del giorno per esporci qualche minuto al sole, così che il nostro organismo produca la vitamina D tanto preziosa per la salute di ossa, muscoli e sistema immunitario.